a cura di Angela Del Gaudio
L’idea di vedere il suono può inizialmente sembrare piuttosto priva di senso: uno smarrimento sensoriale simile all’odore della paura o al gusto della sconfitta. Naturalmente c’è il caso della sinestesia, l’unione di sensazioni che normalmente vengono vissute separatamente, così che, ad esempio, alcune persone associano alcuni colori a determinati suoni.
Il suono tramite frequenza, può indurre schemi visibili. Quando la materia fisica viene vibrata dal suono crea formazioni geometriche. Così Ernst Chladni affascinò il pubblico del diciottesimo secolo tramite una piastra metallica cosparsa di sabbia e producendo una miriade di modelli simmetrici mentre la sabbia migrava verso i centri nodali della piastra vibrante (figura 1) . Allo stesso modo, negli anni ’60, lo scienziato svizzero Hans Jenny condusse una serie di esperimenti facendo vibrare vari mezzi fisici con il suono, uno studio che chiamò Cimatica (Il nome cimatica deriva dal greco kymatika -κυματικά che significa “studio riguardante le onde”.
Negli avvincenti libri, di Hans Jenny la materia prende vita: contenitori riempiti d’acqua assumono la complessità di trafori gotici (figura 2a), gocce di mercurio prendono la forma di diatomee marine (figura 2b) la glicerina sembra contorcersi con una spina dorsale aggiunta (figura 2c) il tutto attraverso l’influenza delle frequenze Sonore.
L’accento sull’esplorazione della relazione tra il segnale sonoro eccitante e il risultante schema cimatico, può essere interpretato musicalmente tramite modelli precisi.
Una determinata frequenza sonora corrisponde ad una particolare forma vibrazionale e, per estensione, l’architettura del suono che chiamiamo armonia è in qualche modo correlata alla classificazione strutturale delle forme cimatiche. Sebbene possiamo certamente vedere ciò che sentiamo, è possibile costruire un ponte creativo tra loro attraverso una concordanza sistematica? La risposta è davanti ai nostri occhi….
figura 2a | figura 2b |
figura 2c